Fin dai primi anni d’azione del CENTRO H circolava in sede un fascicolo intitolato “Come comportarsi con i disabili”: era stato tratto da un lavoro preparato in Svizzera nel 1981 da un’équipe d’esperti in Educazione Speciale e conteneva suggerimenti utili per avvicinare, comunicare ed eventualmente aiutare una persona disabile. Eccone alcuni paragrafi: “la menomazione non è sempre visibile … non aiutare senza chiedere … quando l’aiuto viene rifiutato … persone su sedia a rotelle … epilettici …). Ha costituito la guida empirica ma molto sensata e l’orizzonte culturale di riferimento per i volontari in servizio nella struttura.
Dal 1997, anche a seguito del consolidamento del Laboratorio d’attività manuali, sono iniziati i corsi annuali di “formazione dei volontari impegnati con disabili”.
I primi corsi si proponevano soprattutto obiettivi di formazione generale: capire l’handicap (l’integrazione scolastico-professionale, le fasi critiche dello sviluppo, la sessualità del disabile … e capire pure le proprie motivazioni all’impegno e le proprie reazioni di fronte alla diversità) e aiutare la persona con handicap (la relazione d’aiuto, la gestione dei problemi comportamentali …). Ci hanno lavorato con noi psichiatri (come Lionello Marchionni), assistenti sociali (come Liliana Draghi) e psicologi (come Grazia Cotoloni, Roberto Boldrini, Filippo Pesaresi, Video Magistrelli, Manuela Costantini).
Dal 2001 abbiamo cominciato a parlare di Laboratorio d’Arteterapia nella consapevolezza progressivamente maturata che le attività espressive favoriscono il riconoscersi in oggetti e forme frutto del lavoro delle proprie mani e della propria ideazione e, così, possono aiutare le persone ad accrescere e recuperare il proprio star bene con se stesse e con gli altri e ad adattarsi all’ambiente circostante, facendo scoprire un modo personale d’approccio alla realtà.
Un’altra consapevolezza, che venivamo acquisendo, è stata l’assimilazione dell’attività espressiva con i disabili all’arte popolare: c’è un diritto naturale all’arte, non tanto al consumo ma alla produzione di arte … in corrispondenza al bisogno che tutti abbiamo di autoaffermarci e di lasciare un’impronta – sempre diversabile – di noi. Questa parte almeno del fare umano – ci dicevamo – va mantenuta al riparo dai pur potenti meccanismi di riduzione al suo valore economico e al riparo dalla tendenza a limitare l’arte ai pochi specialisti dotati. In quest’arte, più del risultato finale, conta il processo creativo. Costruire, dipingere, fare cose belle … in generale il lasciar traccia e soprattutto il lavorare per sè più che per gli altri … oggettiva il sè, rafforza l’autostima, genera orgoglio e senso d’appartenenza.
Di conseguenza l’impostazione dei nostri corsi s’è venuta ristrutturando: s’è finalizzata la formazione generale alle condizioni della terapeuticità dell’attività pratico-espressiva, la quale si gioca nella qualità della relazione interpersonale e nella cura del processo creativo vissuto come gratificante realizzazione di sè. Questa parte, integrata con note di programmazione in arteterapia e di gestione della seduta, è stata curata dal sottoscritto, mentre abbiamo progressivamente esteso la formazione tecnica, in specifici ambiti disciplinari, nella consapevolezza che il volontario, per essere affidabile, deve fuggire l’improvvisazione e conoscere materiali e tecniche che vuol insegnare agli altri: si sono spesi con generosità in questo contributo formativo anzitutto Paola Miecchi e, tra diversi altri, Paolo De Cecco e Guadalupe Sottini. Nell’anno 2009 il Corso di Formazione dei Volontari sul tema dell’Arte-Terapia si è tenuto dal 7 Aprile al 28 Maggio.
Ormai consolidato negli anni più recenti il nostro modello operativo nel Laboratorio di Arteterapia, sentiamo il bisogno di confrontarci con modelli diversi, verificati su un piano territoriale più ampio e ad un livello scientifico più rigoroso: è quanto è stato fatto tra Settembre e Ottobre 2009 con la dott.ssa Tiziana Luciani, psicologa, psicoterapeuta ed esperta in Arteterapia, nel Seminario sul tema “La Relazione d’Aiuto attraverso l’Arteterapia”. Lo viviamo come occasione per un ulteriore rilancio progettuale del Laboratorio del Centro H.